Che cos'è il caffè padovano (o pedrocchino)
Nato nel 2002 al Caffè Pedrocchi di Padova per idea del barman Alberto Birollo, il caffè padovano è un espresso servito con crema di panna e sciroppo di menta, completato da una spolverata di cacao. I colori – verde, bianco e marrone – richiamano le storiche sale del Pedrocchi. Perfetto dopo pranzo, unisce l’intensità del caffè alla freschezza della menta.
l caffè padovano, chiamato anche caffè alla menta o pedrocchino, è un espresso servito con una spuma di panna e menta che ricorda i colori storici del famoso
Caffè Pedrocchi di Padova. Nato grazie a
ll’idea del barman
Alberto Birollo nel 2002, questa bevanda ha conquistato il Veneto grazie al perfetto equilibrio tra l'intensità del caffè e la freschezza della menta.
Cos'è il caffè padovano (o caffè alla menta)
Immagina un
espresso cremoso sormontato da una nuvola bianca e verde menta, spolverato di cacao. Ecco il
caffè padovano in tutta la sua eleganza. Questa bevanda combina
tre elementi: un caffè espresso intenso come base, una crema vellutata preparata con panna montata e sciroppo di menta, e una spolverata di cacao amaro che completa il gioco di sapori.
I colori non sono casuali. Il verde della menta, il bianco della panna e il marrone del caffè richiamano le tonalità delle storiche sale del
Caffè Pedrocchi di Padova, il locale che ha ispirato questa creazione. La
stratificazione visiva è parte dell'esperienza: prima vedi i colori, poi il profumo di menta ti raggiunge, infine arriva il contrasto tra dolcezza cremosa e intensità del caffè.
Il soprannome "
pedrocchino"
è infatti un omaggio al celebre caffè storico, anche se la ricetta moderna ha una storia più recente di quanto molti credano.
La vera storia dietro questa ricetta (spoiler: non è antica)
Qui arriva la sorpresa. Il caffè padovano non è una ricetta tramandata da generazioni, ma un'invenzione moderna. Fu creato
nel 2002 da
Alberto Birollo, un barman padovano che lavorava al leggendario Caffè Pedrocchi e ha deciso di omaggiarlo con questa bevanda originale.
Il Caffè Pedrocchi ha invece una storia che parte dal 1831. Fondato da Antonio Pedrocchi e progettato dall'architetto Giuseppe Jappelli, divenne subito un punto di riferimento culturale. Lo scrittore francese Stendhal lo definì "il migliore caffè d'Italia", e non era tipo da farsi impressionare facilmente. Fino al 1916 rimase aperto ventiquattro ore su ventiquattro, senza porte: era il "caffè senza porte", un luogo dove studenti, intellettuali e rivoluzionari si incontravano a qualsiasi ora.
Ma la ricetta del caffè alla menta? Quella è nata quasi due secoli dopo. Birollo volle creare qualcosa che catturasse l'essenza del locale storico attraverso colori e sapori, e ci riuscì talmente bene che in pochi anni la ricetta si diffuse in tutto il Veneto. Molti oggi la considerano una tradizione antica, ed è un complimento alla sua bontà.
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Come si prepara il caffè padovano: la ricetta originale
La preparazione richiede pochi ingredienti ma una certa tecnica. Ecco cosa serve: un caffè espresso di qualità (meglio se artigianale), panna fresca, latte intero, sciroppo di menta e cacao amaro in polvere.
Si inizia con la crema. In uno shaker si versano 50 ml di panna fresca, 30 ml di latte freddo e 20 ml di sciroppo di menta. Poi lo s i agita con energia per circa venti secondi, fino a ottenere una consistenza spumosa ma non troppo densa. Il risultato desiderato è una texture che ricordi la mousse, abbastanza corposa da restare in superficie ma abbastanza morbida da mescolarsi al caffè.
Nel frattempo si prepara l'espresso. Qui la scelta del caffè fa davvero la differenza. Serve un espresso intenso che non si lasci sopraffare dalla dolcezza della menta. Il nostro
Costa del Sol è pensato proprio per queste preparazioni: ha il corpo e la persistenza necessari per dialogare con la crema senza scomparire. Se preferisci un profilo più delicato, il
Caffè 100% Arabica offre dolcezza naturale che si sposa bene con la menta, creando un equilibrio più rotondo.
L'espresso va servito in una tazza capiente. Si versa delicatamente la crema alla menta in superficie, creando una stratificazione visibile. L'ultimo tocco è una spolverata di cacao amaro, che aggiunge una nota terrosa e contrasta la dolcezza.
La temperatura è importante: la crema deve essere fredda, l'espresso caldo ma non bollente. Questo contrasto termico fa parte del fascino della bevanda.
Menta e caffè: un matrimonio che funziona
A prima vista sembra un abbinamento strano. La menta è fresca, quasi fredda al palato. Il caffè è intenso, caldo, avvolgente. Eppure insieme creano una sinergia sorprendente.
La menta ha un potere rinfrescante che pulisce il palato e
amplifica la percezione degli aromi del caffè. Non copre, ma esalta. Il mentolo stimola i recettori del freddo in bocca, creando una sensazione di freschezza che contrasta con il calore dell'espresso. Questa oscillazione tra temperature percepite mantiene vivo l'interesse sensoriale sorso dopo sorso.
Dal punto di vista aromatico, la menta porta note verdi ed erbacee che si legano sorprendentemente bene con i sentori vegetali presenti in molti caffè arabica. Non è un caso che alcune origini, come il nostro
Malabar Monsoon con le sue
note speziate, possano creare versioni interessanti del “pedrocchino” per palati curiosi.
Il momento ideale per gustarlo? Dopo pranzo o nel pomeriggio. La menta aiuta la digestione e l'espresso dà quella spinta energetica gentile. E’ meglio evitarlo la mattina a digiuno: il caffè padovano merita di essere apprezzato con calma, come esperienza sensoriale completa.
Consigli per preparare il caffè padovano a casa
La qualità dell'espresso è fondamentale.
Scegli un caffè con carattere: serve corpo e persistenza.
L'Extrabar Roen è la scelta per le occasioni speciali, quando vuoi impressionare gli ospiti con un caffè padovano davvero memorabile.
Evita l’errore più comune, ovvero
esagerare con lo sciroppo di menta. Troppa dolcezza uccide il caffè e rende la bevanda stucchevole. Parti con le dosi indicate nella ricetta e aggiusta al gusto, ma con mano leggera. Un altro errore è montare troppo la crema: deve essere spumosa ma cremosa, non rigida come panna montata da pasticceria.
La versione estiva del caffè padovano prevede di servire tutto freddo. Si prepara un caffè lungo, lo si lascia raffreddare, si aggiunge ghiaccio e si completa con la crema alla menta. Diventa un perfetto dopo pasto estivo, rinfrescante ma non banale.
Scopri altre ricette con caffè freddoPer la presentazione, scegli
tazze trasparenti quando possibile. La stratificazione dei colori è parte dell'esperienza e merita di essere vista. Se usi tazze in ceramica, opta per colori neutri che non disturbino visivamente.
Un ultimo consiglio da torrefazione:
macina il caffè al momento. La differenza tra un caffè macinato fresco e uno già macinato è abissale, specialmente in una preparazione dove l'espresso è protagonista.
Il caffè padovano si zucchera? La crema è già dolce grazie allo sciroppo, quindi molti lo bevono così. Se proprio non riesci a resistere, aggiungi mezzo cucchiaino di zucchero di canna nell'espresso prima di versare la crema. Ma prova prima senza: potresti scoprire che non serve.
Questa bevanda nata per celebrare un locale storico è diventata essa stessa
una piccola tradizione veneta. E la cosa bella è che puoi farla tua, sperimentando con diverse origini di caffè e intensità di menta. L'importante è partire da un espresso di qualità, fatto con
chicchi selezionati e tostati con cura.
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