Bere caffè disidrata? No, se sai come farlo. Caffè Roen ti spiega cosa dice davvero la scienza sull’idratazione e come integrare il caffè nella tua routine quotidiana.
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Il caffè disidrata” è una delle affermazioni più diffuse quando si parla degli effetti del caffè sulla salute. Ma è davvero così? La risposta, confermata da diversi studi scientifici, è più equilibrata di quanto si pensi.
In questo articolo, esploriamo il rapporto tra
caffè e idratazione con l’occhio esperto di Caffè Roen,
torrefazione artigianale italiana dal 1979, e il supporto delle fonti più autorevoli nel campo della nutrizione e della fisiologia.
Il caffè è davvero disidratante?
Diversi studi clinici hanno dimostrato che, se consumato con moderazione, il caffè
non ha effetti disidratanti significativi. Una
ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PLOS ONE nel 2014 ha osservato che il consumo quotidiano di caffè (4 tazze, circa 200–300 mg di caffeina)
non altera i principali indicatori di idratazione rispetto all'acqua.
Altri studi confermano che in soggetti abituati a bere caffè, anche dosi medie di caffeina
non aumentano la diuresi in modo clinicamente rilevante, e che il contenuto di acqua della bevanda stessa contribuisce positivamente all’idratazione complessiva.
Perché il caffè può avere effetti diuretici?
Il principale responsabile dell’effetto diuretico del caffè è la
caffeina, una sostanza stimolante che influisce sul funzionamento dei reni: inibisce il riassorbimento di sodio, aumentando l’escrezione di urina. Questo può tradursi in un incremento temporaneo del volume urinario, soprattutto nei casi di consumo elevato.
Tuttavia, gli esperti sottolineano due aspetti essenziali:
- Questi effetti emergono principalmente con dosi elevate di caffeina (tipicamente oltre i 500 mg al giorno, molto più di 4‑5 tazzine).
- Nei consumatori abituali, anche con un apporto moderato (circa 3 mg/kg/die, circa 3‑4 caffè al giorno), non si riscontrano significative variazioni dello stato di idratazione.
In sintesi: l’effetto diuretico del caffè è lieve e transitorio, legato alla quantità di caffeina assunta e alla familiarità del corpo con la sostanza. In presenza di un consumo moderato e regolare, l’equilibrio idrico resta stabile.
Scopri di più sugli effetti della caffeina sulla nostra saluteIl punto di vista di Caffè Roen
Come torrefattori, da
Caffè Roen conosciamo il valore di ogni singolo chicco. I nostri caffè in grani — come la miscela
Extra Bar premiata nel 2025 e la
100% Arabica a tostatura lenta — sono pensati per offrire un espresso bilanciato e rispettoso del profilo aromatico naturale del caffè.
Ma sappiamo anche che
la qualità del caffè incide non solo sul gusto, ma anche sulla tollerabilità. Un espresso ben estratto, con un contenuto moderato di caffeina, si inserisce perfettamente in una dieta equilibrata. E contribuisce all’idratazione, specialmente se consumato insieme a un bicchiere d’acqua, come da tradizione italiana.
Consigli pratici: come integrare il caffè nel bilancio idrico quotidiano
- Consuma caffè in quantità moderate: 3–5 tazzine al giorno (massimo 400 mg di caffeina) sono considerate sicure dagli enti scientifici internazionali.
- Associa sempre il caffè all’acqua: in estate o dopo l’attività fisica, alternare espresso e acqua aiuta a mantenere una corretta idratazione.
- Attenzione alla sensibilità individuale: alcune persone possono percepire effetti diuretici più marcati. In quel caso, basta adattare le quantità.
Il caffè — soprattutto se
di alta qualità come quello di Caffè Roen — non è nemico dell’idratazione. Anzi, può far parte di uno stile di vita sano, se integrato in modo consapevole. La chiave, come spesso accade, è la moderazione e la qualità della materia prima.
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